Beh che dire, di tutto avrei pensato nella vita tranne che fare una dieta a base di farine e alimenti derivati a  da insetti, mettiti li poi più di una giornata a studiare i coleotteri per capirne le proprietà nutrienti e se vanno bene per ogni tipo di soggetto non è certo facile, ma oggi la scienza ci chiede anche questo, di adattarci allo schema alimentare di un entomofago (colui che mangia insetti)!

A Gennaio 2018 è entrato in vigore il nuovo regolamento sui “novel food” a base di farine particolari derivate da insetti, ma è veramente così necessario acquisire questa moda d’oltreoceano ? A me non piace molto l’idea, anche se la cosa mi affascina,  lascerei questa  usanza a chi  ce l’ha dai tempi ancestrali. Un conto è cibarsi di insetti per necessità un conto è farlo per velleità. Immaginare di sedersi a tavola e ordinare una “insalata di grilletti invece che di gamberetti” oltre a istigare l’ilarità dell’ignaro cameriere che ci guarderebbe strano, mi metterebbe anche in difficoltà verso i miei commensali che ironicamente inizierebbe a fare battute del tipo ti è rimasta una zampetta tra i denti …….ma fortunatamente questo non è necessario che accada, poiché tranquillamente potrei ordinare una insalata verde e tirar fuori dalla borsa un bel crackers a base di farina di grillo e ristabilire poi il mini ecosistema direttamente nel mio intestino senza che nessuno al mio desco se ne accorga e lo venga a sapere.

Questi novel food implicano la vendita di insetti o loro parti ad uso alimentare, e ciò comporterà anche per chi vorrà addentrarsi in questo campo la produzione e la vendita di tali insetti, ma al momento un certo paletto dal Ministero della Salute è stato messo in Italia poichè a tutt’oggi non abbiamo nessuna specie di insetto o derivato autorizzata a tal fine. Sicuramente dal punto di vista scientifico le proprietà nutrizionali del coleottero che andrei ad ingerire sarebbero ottimali, ma anche qui penso si andrebbe incontro poi addirittura al prodotto doppio bio, cioè vuoi mettere la cavalletta allevata a terra che è libera di svolazzare e mangiare le sue piante naturali, piuttosto che quella allevata in batteria  e che mangia mangime in polvere (suppongo) di origine industriale ……..scherzi a parte la loro composizione chimica varierebbe moltissimo. Come dicevo l’alimento è sicuramente ricco di proteine e amminoacidi essenziali (quindi andrà benissimo per i fan della chetogenica e della paleo dieta,  o dei fissati del fitness, e vai allora giù di insalate a base di coleotteri (che tra tutti sono quelli con maggior contenuto proteico  addirittura variabile tra il 7% e il 48% di proteine ovviamente a seconda della specie (Van Huis et al. ,2013); valori addirittura questi migliori rispetto a quelli di carne e pesce, incredibile ma vero meglio di una bistecca di manzo; un po’ meno felici saranno credo i vegani e i vegetariani che conformi alla loro ideologia di non mangiare animali affilierebbero anche il concetto di non mangiare insetti, ne sarei quasi certa.

Chissà mi chiedo io se poi si riuscirebbe a digerirlo bene lo scarabeo” o se mi sentirei le zampette sullo stomaco, a venirci in aiuto abbiamo uno studio di Janik et al. 2017 che ha scoperto attraverso l’analisi del genoma che quasi tutti i primati (quindi compreso con essi l’uomo) hanno la capacità di produrre enzimi che nello stomaco possono metabolizzare la chitina (la sostanza che forma l’impalcatura citoscheletrica dell’insetto) e anzi addirittura altri studi hanno evidenziato che la cottura facilita la sua assimilazione (quindi meglio non mangiarli al dente) tuttavia non abbiamo molti dati scientifici in merito e non si sa poi se effettivamente la qualità proteica di tali insetti stimolino la sintesi proteica postprandiale.

Insomma forse una galletta di grillo potrei pure assaggiarla, ma onestamente lo spiedino di insetto proprio non ce la farei a digerirlo, mi tornerebbe più che su di stomaco su di testa, nel senso che non riuscirei proprio a togliermi dalla mente l’immagine del mio vicino di tavolo con le zampette del povero che gli escono dalla bocca, preferirei di più vedergli un ciuffo di linguine che gli spunta dalla bocca, piuttosto che un ciuffo di antenne di un grillo!!!! E con questo Buon appetito a tutti.

Grabowski NT, Klein G (2017) Microbiology of processed edicle insect products Rersult of preliminary survey. Int J Food Microbiol. Feb 21; 243: 103 – 107

Churchward-Venne TA et Al. (2017) Consideration of insect as a source of dietary protein for human consumption Nutr Rev Dec 1; 75 (12): 1035-1045

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