Con la moderna scienza si sta delineando un nuovo modo di fare medicina, l’utilizzo del DNA per scoprire le nostre attitudini e la capacità epigenetica di alcune sostanze di intervenire sull’espressione di alcuni dei nostri geni.La scienza che diventa fantascienza

Oggi attraverso moderne tecnologie è possibile andare a studiare il nostro DNA, per capire al meglio come siamo fatti, come potremo essere in futuro e di conseguenza poter sfruttare le caratteristiche genetiche di cui ogni singolo individuo e’ specificatamente in possesso.

Ognuno di noi ha delle caratteristiche e delle qualità che ci contraddistinguono l’uno dall’altro, con questi test oggi è possibile sapere anticipatamente quali sono le nostre doti e magari anche sfruttarle consapevolmente.

La genetica definita “funzionale” ci mette a conoscenza delle attitudini del nostro corpo e grazie ad essa siamo in grado di poter lavorare in maniera mirata per correggere alcuni aspetti psico-neuro-endocrino-immuno-metabolici caratteristici della reazione da stress in funzione delle nostre necessità. Infatti il Dna non cambia nella sua struttura, ereditata in parte da nostra madre ed in parte da nostro padre, ma può cambiare nel modo in cui si esprime, esaltando le nostre doti migliori e frenando o contrastando le predisposizioni patologiche.

Il test genetico è facilmente eseguibile a qualunque età attraverso un tampone salivare, dal quale poi è possibile risalire al nostro DNA e alle singole specificità individuali come ad esempio:  la predisposizione e le caratteristiche nutrizionali (Intolleranze al lattosio e al glutine) o le caratteristiche Motorie (Predisposizione per gli sport aerobici o anaerobici, caratteristiche dinamiche e posturali del nostro fisico) o infine le caratteristiche di adattamento allo stress neuropsichico ormonale e metabolico. Il test del Dna si esegue una sola volta nella vita.

Lo studio del DNA ci permette di conoscere la predisposizione genetica alla diversa sintesi di alcuni neuromodulatori implicati nelle reazione di adattamento agli stimoli, questi neuromodulatori sono diversi nella loro quantità e produzione, ciò e’ variabile in base a polimorfismi genici specifici ed individuali; fa parte di questi polimorfismi ad esempio la nostra capacità di trasformare gli stimoli esterni in stress positivo (eustress), utile al rinforzo delle capacità di sopravvivenza, o in stress negativo (distress) precipitante verso stati di sofferenza patologica, tutto ciò e’ già scritto nel nostro DNA.

Tra gli stimoli soggettivamente stressanti dobbiamo considerare la nutrizione, oltre che nel contributo qualitativo e quantitativo dei singoli cibi, anche nel suo impatto con i bioritmi sistemici e con le specifiche capacità di adattamento endo- metabolico anch’esse geneticamente determinato.

Attraverso tutti questi dati quindi è possibile elaborare profili dietetici e integrativi specifici e individuali, che i permettono anche di prevenire le più disparate forme di stress come dolore, cefalea, obesità, astenia, disturbi neurovegetativi, allergie e intolleranze.

Pertanto all’azione anti- stress dell’attività motoria aggiungendo il più adatto regime dietetico, anch’esso geneticamente orientato, si riesce ad apportare al nostro organismo  gli elementi morfo-funzionali e l’energia metabolica indispensabile ed adeguata al mantenimento del nostro benessere.

La Genetica funzionale studia le caratteristiche psico-fisiche individuali determinate dalle interazioni tra il DNA e l’ambiente. Attraverso un semplice tampone salivare si può raccogliere una quantitativo sufficiente di DNA che, analizzato con apparecchi di altissima affidabilità, può dare informazioni sulle predisposizioni nutrizionali (intolleranza primaria al lattosio e al glutine), motorie (attività aerobica o anaerobica) sia dinamiche che posturali e sulle capacità di adattamento neuropsichico, ormonale e metabolico allo stress.

L’elaborazione di questi dati ci permette di fornire suggerimenti correttivi e soprattutto preventivi delle più comuni manifestazioni da stress (dolori, cefalee, insonnia, obesità, astenia, disturbi neurovegetativi, allergie, intolleranze, ecc), nonché di elaborare il più corretto regime alimentare geneticamente personalizzato.

L’esame genetico può essere eseguito a qualsiasi età, rimanendo le sue caratteristiche immodificate per tutto l’arco della vita fin dalla nascita. Per questo motivo è indicato anche per i bambini affetti da sintomatologie comportamentali e disfunzionali (iperattività, distrazione, inappetenza, astenia, difficoltà digestive e di accrescimento, ecc) come strumento non invasivo di indagine precoce. Notevoli sono i benefici che pos siamo attenderci da un intervento terapeutico che agisca sinergicamente sulla predisposizione genetica e sulle abitudini di vita indi- viduali.

Per fare un esempio esiste un pannello diagnostico specifico detto Stresskit, con cui si ha la possibilità di valutare i principali polimorfismi funzionali implicati nella modulazione neuro- emozionale e motoria dello stress.

Con i test possiamo ad esempio misurare la capacità di produrre noradrenalina, responsabile della risposta immediata, oppure di produrre serotonina, responsabile dell’adattamento alla sollecitazione ripetuta e prolungata dello stress, anche il silenziatore enzimatico responsabile della loro degradazione (COMT) è dosabile, oppure una delle neurotrofine responsabili dell’equilibrio dinamico come il BDNF, particolarmente sensibile all’azione dell’attività motoria. Il BDNF ad esempio è in grado, secondo le ultime ricerche sui processi neurodegenerativi (morbo di Alzheimer), di trasformare il distress in eustress.

TRASPORTATORE DELLA NORADRENALINA (NET) 

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TRASPORTATORE DELLA SEROTONINA (SERT)

BDNF

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NPY

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